A proposito di ...
Sono i molti anni passati nel mondo della moda che hanno «iniziato» e rivolto sempre più lo sguardo di Michel Rosenfelder a forme ed espressioni di bellezza inattese e, certamente, il suo vissuto, la sua vicenda ed esperienza personale l’hanno spinto inconsciamente ad esprimersi artisticamente.
Il fascino che egli prova per i muri che contempla a lungo durante i suoi viaggi è di ordine fisico e simbolico, di materia e di simboli. L’autore indugia sulla materia erosa e maltrattata dal tempo, I rivestimenti e le facciate screpolati, le superfici, le patine, le rovine urbane e in astratto delle immagini talvolta figurative, spesso astratte che chiedono la percezione del paesaggio urbano e creano un dialogo con lo spettatore. Si tratta di una risposta al “muro d’incomprensione” che egli ha talora trovato lungo il suo percorso.
Al di là della ricerca puramente estetica, selezionando attraverso l’obiettivo, in maniera precisa, il perimetro della superficie verticale che lo colpisce, egli abbatte ciò che delimita, compartimenta, definisce, chiude, dona un senso di spazio e apre finestre immaginarie… La opacità e i segreti dei muri antichi si dissolvono, una presenza si manifesta, ciò che è vicino diviene lontano, egli offre allora la possibilità di immergersi una visione, in una immagine che esiste solo se la si vuole cogliere, vedere… La delimitazione diviene allora uno spazio contemplativo.
Desideroso, attento a preservare l’autenticità delle sue percezioni, egli non utilizza alcun filtro e non fa ritocco alcuno della foto, limitandosi solamente a valorizzare ed espandere la bellezza della materia con una stampa sublime